mercoledì 11 marzo 2009

il passato

Me lo ricordo ancora. Come fosse ieri, ed era tanti anni fa.
Il matrimonio in crisi, la scoperta che si puo` volere rispetto, amore vero. La scoperta di non essere mai stata amata dal marito che ha tendenze omosessuali. La scoperta che le botte e le umiliazioni non sono cosa normale, in un matrimonio.

Ecco: un collega che ti siede davanti e ti ascolta tutti i giorni, che ti capisce , che ti conforta. Il primo uomo che ti fa veramente sentire amata. Quello pacifico, quello che non farebbe mai male ad un moscerino. Quello che in una giornata di tempesta, improvvisamente, senza dire ne a ne ba ti viene vicino e ti bacia. Quello con il quale non sei mai stata a letto. Quello che di te si e` innamorato. Quello che ti ha spinta con tutte le forze a tornare dai tuoi per sfuggire al marito aguzzino, perche` voleva il tuo bene. Quello che e` impazzito dal dolore quando sei partita. Quello che poi , mentre eri lontana, ha deciso che voleva rimanere fedele alla moglie. Quello che ti ha eliminata dalla sua vita. Quello che poi, quano sei tornata dal marito per tentare di salvare un matrimonio infelice, ti ha licenziata in tronco, per paura che la tua presenza minacciasse il suo matrimonio. Ed eri tu che gli avevi fatto trovare questo posto, per la tua conoscenza con il "capo" che vista la delicata situazione ha fatto poi scegliere a te il mio destino, caro collega.

Com`e` strana la vita. Oggi sei qui, tu , caro ex collega, nel mio studio: perche` i clienti rispettivi si scontrano per pratiche loro. Oggi sei tu qui a prendere il the nel mio ufficio. E io sono seduta dall` altra parte del tavolo. La parte del tavolo dove la sedia e` piu` alta.

A vederti mi sento ancora dentro tutte le ferite che mi hai dato allora, che pulsano vive. Sento le lacrime rigarmi il volto. Sento gli occhi sbarrati di allora e quell` angoscia che ho provato quella notte, quando ho ricevuto l`sms con cui mi dicevi che volevi tua moglie e basta. L`angoscia di sentirmi tradita. Il non riuscire a dormire, a respirare, il soffocare.

Quando allora mi hai licenziata ti volevo troppo bene e ho detto "capisco", ti ho fatto un sorriso per sgravarti dal "dolore" di dovermi licenziare.
Oggi finalmente l`ho detto- :"e` stata una carognata allora e mi hai fatto male. Avresti dovuto andartene tu, perche` tu eri li solo grazie a me..."

Il fantasma del passato si e` dileguato in una parola.
Mi hai fatto male, allora. Ma oggi sono felice.

Oggi sei tu che dal mio ufficio te ne vai con il cuore in subbuglio e le lacrime agli occhi , caro collega.
Posso finalmente metterti nella stanza dei ricordi e chiudere ermeticamente la porta. Perche` sei finalmente passato. Il passato.

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